Melandri: un weekend all’insegna della rimonta nel circuito di Jerez

Un weekend di rimonte

Jerez de la Frontera (SPA), agosto  2020. Il weekend di Marco Melandri sul circuito di Jerez – Angel Nieto si chiude con due grandi rimonte: dalla diciannovesima posizione in griglia all’ottava sotto la bandiera a scacchi in Gara 1, dalla 19ª alla 9ª posizione in gara 2 dopo aver sofferto nella Superpole Race, anche a causa della puntura di una vespa.  Il ritorno di Marco Melandri nel WorldSBK con la Ducati Panigale V4 R del Barni Racing Team è stato caratterizzato da una bellissima prestazione nelle due gare sul Circuito de Jerez – Angel Nieto, secondo round del mondiale Superbike.

Marco Barnabò, Team Principal «Sono sicuramente soddisfatto della prima uscita,  abbiamo fatto un buon lavoro a parte la qualifica che ci ha condizionato molto tutte le gare: partire diciannovesimi rende tutto complicato perchè è difficile recuperare, vanno tutti forte e il ritmo di gara è sempre alto. In ogni caso voglio fare i complimenti a Marco perché appena salito sulla moto è già riuscito a tenere il passo di piloti che si sono preparati tutto l’inverno. La cosa che mi fa essere ancora più fiducioso è che abbiamo le idee chiare sulle cose da migliorare per adattare la moto alla sua guida e al suo fisico. Sono molto ottimista per la prossima gara».

Marco Melandri, #33 «Le due gare sono andate bene e, a dire la verità, sono molto contento. Nella Superpole Race credevo di poter finire più avanti, partire nei primi nove avrebbe cambiato la gara del pomeriggio, ma non dobbiamo scordare che per noi è stato un weekend di test. Nella Superpole Race abbiamo provato una soluzione che non ha funzionato e poi – a metà gara –  mi ha punto una vespa sul petto, a quel punto ho perso la concentrazione. Oggi pomeriggio invece è andata bene: sono stato veloce in partenza ma c’era molto filler all’esterno della prima curva e non ho guadagnato tante posizioni; faccio ancora un po’ di fatica nei sorpassi e nelle curve veloci, ma credo che iniziamo a capire la strada da prendere per adattare la moto. Sono felice e motivato perché nonostante abbia fatto molta fatica non sono così lontano dal gruppo dei primi. Ho fatto tutta la gara vicino a Bautista e Rea è arrivato sei secondi davanti a me in gara 2, per uno che fino a due settimane fa andava solo in bicicletta, non è male».

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